sabato 4 luglio 2009

In un periodo di gioia vi sono purtroppo eventi che la vita ti impone di affrontare.
E tu non puoi fare nulla per opporti se no andare avanti.

Agli amici che ho perso e non riuscirò a rivedere in questa vita.


martedì 23 giugno 2009

Impronte sulla sabbia



Il mare, il sole, la sabbia,

ancora mare la risacca sulla spiaggia

Cammino sulla riva inclinata,

mi vien da pensare alla nostra vita ogni tanto sbagliata.

Mi fermo a fissare l’orizzonte

Ed il piede affonda nella sabbia fra le onde



Mi volto e le mie orme vedo,

sulla sabbia son poche, non ci credo.

Le ho da poco lasciate

E molte il mare le ha cancellate.

Le impronte il mare ha parzialmente cancellato

Come i ricordi del nostro passato.

Il passo che più è affondato

una traccia più duratura ha lasciato

Il passato che ancora ricordiamo,

come fosse ieri lo vediamo.

Quello più profondo

Ci può portare a fondo.

Se invece è positivo

Mi può rendere più reattivo.

Anche l’ultima impronta il mare ha cancellato,

per fortuna non è così per il nostro passato.



Raistlin

RICORDATI DI ME

domenica 21 giugno 2009

IN BILICO

Questa poesia originaiamente era stata scritta il 07/06/2008




IN BILICO


Sono in bilico tra il mio presente ed il mio passato
tra ciò che sono e sono stato

Mi guardo indietro e vedo quel che ho combinato
ma è una fine che solo io ho decretato

Non si può morire per amore
Adesso faccio lo scrittore

Tu sei la mia musa ed il mio dolore
ma un cuore non sopravvive senza amore




Così in bilico tra presente e passato
un altro giorno se n'è andato.





Raistlin

mercoledì 17 giugno 2009

Sardegna

Decisamente rilassante il posto, un po' caldo ma almeno è ben ventilato.
Si forse ne è proprio valsa la pena di fare un volo in aereo per arrivare sino a qui.


Parte del giardino del villaggio. niente male eh?Niente male la vista del giardino.


Questa invece è la piscina


Concluderei con una visuale al tramonto



Con dei paesaggi simili penso che mi tornerà anche l'ispirazione per delle belle poesie.

A presto

lunedì 15 giugno 2009

Primo volo aereo

Cosa dire per chi non mi conosce?

Sono un mago con i piedi ben piantati per terra, la logica e ed il ragionamento hanno quasi sempre guidato le mie azioni.

Ho voluto dar retta a chi mi diceva “ma dai prendi l’aereo che non senti nulla è come andare sulle montagne russe”

Peccato che io odio le montagne russe ed i divertimenti di quel tipo.

Ma ho voluto dar retta a quella persona (mia moglie) che mi ha detto, con cognizione di causa che non vi era nulla da temere ecc. ecc.

Alla fine ho accettato, anche perché in un’ora di volo sarei arrivato dove vi avrei messo più di un giorno in macchina.


Quando l’aereo si è alzato in volo ho iniziato a sudare ed a provare una sensazione di instabilità assoluta. Non avevo un punto fermo intorno a me. Sarà che ho sempre amato avere la certezza del terreno sotto ai piedi ma in questo caso ho passato una vera ora nella quale lo stomaco si era chiuso completamente e ad avevo la testa ovattata (cosa normale visto l’altitudine. Cercavo di sprofondare nella lettura di Io Uccido, il libro di Faletti. Mi dispiace per l’autore ma nemmeno le prime pagine mi hanno coinvolto tanto da dimenticarmi dove mi trovavo.

Quando ad un certo punto la mia signora (che per inciso stava attaccando adesivi con nostra figlia che non ha avvertito il minimo disagio) mi ha chiesto per l’ennesima volta “come ti senti perché ti vedeva un po’ teso, (ottima osservatrice). Mi vuoi ancora bene vero? ” Mi sono permesso di darle una risposta poco idonea al luogo (quale poi? Il cielo?) ma in perfetta linea con la mia personalità più oscura. Due lapidarie parole: “TI ODIO”

Da quel momento è rimasta in silenzio sino all’atterraggio, almeno avevo ottenuto una cosa, non avevo una voce a fianco che continuava a ricordarmi dove eravamo proprio mentre stavo quasi per scordarmene,

Alla fine all’atterraggio avevo la sudorazione simile a quella acida di Baoh (per chi non sapesse di cosa si tratta consiglio la Wikipedia) e quando sono sceso dalla scaletta la tentazione era emulare Colombo quando scese in America.

Comunque scherzi a parte (anche se vi è poco da scherzare) il posto in cui siamo arrivati è bellissimo e vale la pena di venire sino a qui per vederlo.

Sono poche ore che sono qui e mi chiedo: è valso anche la pena di un’ora di sofferenza? Mah a questa domanda solo il tempo potrà dare una risposta.

Chi è Raistlin Majere


Raistlin Majere è un personaggio immaginario creato da Margaret Weis e Tracy Hickman e comparso per la prima volta nel racconto I draghi del crepuscolo d'autunno della saga Le Cronache di Dragonlance.






Attenzione: di seguito viene rivelata, del tutto o in parte, la trama dell'opera.

Raistlin, insieme al gemello ed al resto degli Eroi, avrà una parte importantissima nella Guerra delle Lance. Inizialmente dalla parte dei vecchi amici d'infanzia, aiuta in modo significativo i compagni nella lotta contro il male ed acquisisce anche il controllo del Globo dei Draghi di Silvanesti: sarà proprio di questo oggetto, però, che il mago si servirà nel momento in cui deciderà di tradire gli Eroi delle Lance per perseguire i suoi scopi.

La trilogia delle Cronache si conclude con la rivendicazione da parte di Raistlin del possesso della Torre dell'Alta Stregoneria di Palanthas, a cui avrebbe potuto accedere soltanto il Maestro del Passato e del Presente, secondo un'antica maledizione. Lì rimarrà due anni a studiare, sperimentare magie ed accumulare segreti, aiutato in questo dal suo giovane apprendista Dalamar.

Notizie tratte da Wikipedia

domenica 14 giugno 2009

Presentazione della Torre

Apro questo blog in il sito dove avevo fatto comparire la Torre in si è spento per sempre.

La Torre di Palanthas" (Aggiornato il 09/06/2008 01:08)


Questa è la compagnia con cui ho iniziato il mio viaggio molti anni addietro.

Ora dopo molti anni ognuno ha preso la propria strada e ci siamo persi di vista, essendo io Signore del passato e della Torre di Palanthas ho deciso di crearmene una virtuale ove riporvi i mieei segreti ed i miei tomi antichi.

Il tempo è tiranno ma se vogliamo lo possiamo piegare.